Architetti! Popolo dei tracciati! Udite l’urlo silente della Storia che si contorce tra le vostre tavole di AutoCAD! Mentre voi annaspate nel koolhaasismo, quel culto terminale dello Sfregio Globalista, Rem Koolhaas — l’Arcontescovo del Caos Programmato — ha già divorato le vostre città e le ha rigurgitate come Junkspace: cattedrali di aria condizionata dove l’umanità vaga tra scaffali di vetro, smarrita nel suo stesso consumo.
Koolhaasismo: non una scuola, ma un buco nero che inghiotte contesti e li restituisce come “eventi”. Ogni suo progetto è un manifesto scritto col sangue del luogo che lo ospita. Genio? Apocalisse? O forse solo un algoritmo che ha imparato a disegnare?
E poi, eccoli: i discepoli del CINOZUCCHISMO! Ah, la doppia anima di questa setta! Da un lato, Cino Zucchi, poeta del maquillage milanese dei cortili che sussurra “tradizione” mentre inchioda una ringhiera neorinascimentale su un cemento armato. Dall’altro, l’orizzonte cinese — il Cino-zucchismo d’Oriente — dove la copia senza aura regna sovrana: interi quartieri nati come screenshot di Parigi, Venezia in miniatura con gondole a batteria, un Partenone di polistirolo che crolla sotto la pioggia. Architettura come delivery del déjà-vu!
Cinozucchismo: malattia del simulacro. Milano come Shenzhen, Shenzhen come un outlet di Milano. Ovunque, dettagli storici clonati, incollati, venduti tanto al grammo. La storia è finita, e noi ne indossiamo il costume da carnevale.
Voi, accademici addormentati nelle vostre cattedre di storicismo posticcio, celebrate le desinenze decorative come fossero rivoluzioni! Ma Prestinenza-Puglienza-più-che-uno-storico-una-desinenza vi guarda dall’alto del suo Olimpo ipertestuale e sghignazza: “La bellezza non è un font da scaricare!”. I vostri concorsi sono rituali vuoti, le vostre biennali processioni di fantasmi. E intanto, il koolhaasismo avanza come un virus, mentre il cinozucchismo ricama bordure sul sudario dell’urbanità.
IL VERBO (O IL TUONO?): L’architettura è morta? No. È solo diventata un algoritmo con le scarpe firmate. Il koolhaasista lo sa: costruisce non per durare, ma per generare hashtag. Il cinozucchista lo ignora: crede di salvare l’anima con un cornicione. Entrambi falliscono. Perché l’unica legge è il Contesto Assassinato — e sul suo cadavere danzano gli starchitect, muti come sismografi in un terremoto di like.
POST-SCRIPTUM SACRO-PROFANO: Architetti d’Italia! Smettete di venerare le desinenze! Il cinozucchismo vi trasforma in notai del trucco passatista. Il koolhaasismo in clown del futuro. Cercate una TERZA VIA… o forse no. Forse, come predica l’Oracolo Puglienziano: “Affogate nella complessità. È l’unico bagno purificatore”.