Una parete troppo dura o troppo fredda o troppo solida è sgradevole al tatto; rende impossibile la decorazione e crea echi vuoti.

quindi:

Un materiale molto buono è il gesso bianco morbido. È caldo di colore (anche se bianco), caldo al tatto, abbastanza morbido da poter prendere chiodi e ganci e facile da riparare, e crea un suono morbido, perché la sua capacità di assorbimento acustico è ragionevolmente alta.

  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    Tuttavia, l’intonaco di cemento, sebbene solo leggermente diverso – e persino confuso con l’intonaco di gesso – è opposto in tutti questi aspetti. È troppo duro per essere comodamente inchiodato; è freddo, duro e ruvido al tatto; ha una bassa assorbenza acustica – cioè una riflettanza molto alta – che crea un suono aspro e vuoto; ed è relativamente difficile da riparare, perché una volta che si forma una crepa, è difficile fare una riparazione omogenea con l’originale.

    In generale, abbiamo scoperto che la costruzione moderna si è sempre più orientata verso materiali per le pareti interne che sono duri e lisci. Questo è in parte uno sforzo per rendere gli edifici puliti e impermeabili all’usura umana. Ma è anche perché i tipi di materiali usati oggi sono prodotti industrialmente – ogni pezzo perfetto e esattamente uguale.

    Gli edifici fatti di queste superfici perfette, dure e lisce ci lasciano totalmente estranei ad essi. Tendiamo a stare lontani da loro non solo perché sono psicologicamente strani, ma perché in realtà sono fisicamente scomodi da poggiare contro; non hanno elasticità; non rispondono a noi.

    La soluzione al problema sta nei seguenti punti:

    1. Intonaco di gesso invece di intonaco di cemento. Piastrelle cotte a bassa temperatura invece di quelle cotte ad alta temperatura. Quando i materiali sono porosi e a bassa densità, sono generalmente più morbidi e caldi al tatto.
    2. Utilizzare materiali granulari e con texture naturale, e che possono essere utilizzati in piccoli pezzi, o in modo tale che ci sia la ripetizione dello stesso piccolo elemento. Le pareti rifinite in legno hanno questa qualità – il legno stesso ha una texture; le assi la ripetono su una scala più grande. L’intonaco ha questa caratteristica quando è rifinito a mano. Prima c’è la qualità granulare dell’intonaco e poi la texture più grande creata dal movimento della mano umana.

    Una delle versioni più belle di questo motivo è quella utilizzata nelle case dei villaggi indiani. Le pareti sono intonacate, a mano, con una miscela di letame di mucca e fango, che si asciuga in una bellissima finitura morbida e mostra le cinque dita della mano dell’intonacatore su tutte le pareti.

    […]


    da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977


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