In una piccola famiglia formata da due persone, il  maggior problema importante che si pone è la possibilità che ognuno può avere troppo poche opportunità per la solitudine o intimità.

quindi:

Immagina una casa per una coppia come generata di due tipi di luoghi: il dominio di una coppia condivisa e i mondi privati individuali. Immagina il dominio condiviso come metà pubblico e metà intimo; e i mondi privati come interamente individuali e privati.

  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    Considera queste forze:

    1. Naturalmente, la coppia ha bisogno di un territorio condiviso, dove possono funzionare insieme, invitare amici, essere soli insieme. Questo territorio deve essere composto da funzioni che condividono.
    2. Ma è anche vero che ogni partner cerca di mantenere una propria individualità e non essere sommerso nell’identità dell’altro, o nell’identità della “coppia”. Ogni partner ha bisogno di spazio per nutrire questo bisogno.

    È essenziale, quindi, che una casa piccola sia concepita come un luogo in cui le due persone possano essere insieme ma dove, di tanto in tanto, uno dei due possa anche essere solo, in modo confortevole, con dignità e in modo tale che l’altro non si senta escluso o isolato. A tal fine, devono esserci due piccoli spazi, forse stanze, forse grandi nicchie, forse un angolo, schermati da una mezza parete – luoghi che sono chiaramente compresi come territori privati, dove ogni persona può restare per sé stessa e perseguire le proprie attività.

    Tuttavia, il problema dell’equilibrio della privacy nella vita di coppia è delicato. Anche con un piccolo spazio proprio, debolmente collegato alla casa, uno dei partner può sentirsi escluso in vari momenti. Sebbene riteniamo che la soluzione proposta in questo modello sia utile, il problema non sarà interamente risolto fino a quando la coppia stessa non si troverà in una relazione vicina, di buon vicinato e familiare con altri adulti. In questo modo, quando uno ha bisogno di privacy, l’altro ha altre possibilità di compagnia a portata di mano. Questa idea e le sue implicazioni fisiche sono discusse nel modello, LA FAMIGLIA (75). Una volta soddisfatta l’opportunità di ritirarsi, c’è anche una vera opportunità per la coppia di essere insieme; e poi la casa può essere un luogo in cui la vera intimità, la vera connessione può accadere.

    C’è un altro problema, unico in una casa per una coppia, che deve essere menzionato. Nei primi anni di vita di una coppia, mentre imparano di più l’uno dell’altro e scoprono se effettivamente hanno un futuro insieme, l’evoluzione della casa svolge un ruolo vitale. Migliorare la casa, sistemarla, ingrandirla, fornisce un quadro per conoscere l’altro: fa emergere conflitti e offre la possibilità, come quasi nessun’altra attività, di risoluzione concreta e crescita. Questo suggerisce che una coppia trovi un luogo che possono modificare gradualmente nel corso degli anni, e non costruire o comprare per sé una casa “da sogno” da zero. L’esperienza di apportare modifiche semplici alla casa e adattarla alle proprie vite fornisce materiale per la propria crescita. Pertanto, è meglio iniziare con qualcosa di piccolo, con abbondanza di spazio per la crescita e il cambiamento.

    Ancora una volta, trattate la casa come un pezzo di territorio distinto, in qualche modo di proprietà dei suoi utenti – LA TUA CASA (79). Organizzate la parte comune secondo lo schema del DOMINIO DELLA COPPIA (136) e fornite a entrambe le persone un mondo individuale dove possono essere sole – UNA STANZA TUTTA PER SE’ (140).


    da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977

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