
074. Animali
quindi:
N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.
Sebbene sia ampiamente accettato che abbiamo bisogno di “parchi”, almeno di accesso a qualche tipo di spazio aperto dove crescano alberi, erba e fiori, non abbiamo ancora la stessa saggezza per quanto riguarda pecore, cavalli, mucche, capre, uccelli, serpenti, conigli, cervi, polli, gatti selvatici, gabbiani, lontra, granchi, pesci, rane, scarafaggi, farfalle e formiche.
Ann Dreyfus, una terapista familiare in California, ci ha parlato del modo in cui gli animali come capre e conigli aiutano i bambini nella loro terapia. Trova che i bambini che non riescono a stabilire un contatto con le persone, siano comunque in grado di stabilire un contatto con questi animali. Una volta che ciò è avvenuto e i sentimenti hanno ricominciato a fluire, la capacità dei bambini di stabilire contatti ricomincia a crescere e alla fine si estende alla famiglia e agli amici.
Ma gli animali sono quasi assenti dalle città. In una città ci sono, in linea di massima, solo tre tipi di animali: animali domestici, vermi e animali nello zoo (e topi N.d.r). Nessuno di questi tre fornisce il sostentamento emotivo né le connessioni ecologiche necessarie. Gli animali domestici sono piacevoli, ma tanto umanizzati che non hanno una vita selvaggia libera propria. E danno agli esseri umani poche opportunità di sperimentare l’animalità degli animali.
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