Qual è il giusto equilibrio tra privacy e connessione nel lavoro in ufficio?

quindi:

Evita uffici chiusi, separati o privati. Rendi ogni stanza di lavoro, che sia per un gruppo di due o tre persone o per una persona, aperta al 50% verso gli altri gruppi di lavoro e il mondo immediatamente oltre di essa. All’ingresso, appena dentro la porta, crea una zona di seduta comoda, con il posto di lavoro effettivo/i lontano dalla porta e più indietro.

  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    L’ufficio completamente privato ha un effetto devastante sul flusso delle relazioni umane all’interno di un gruppo di lavoro e radica la brutta qualità delle gerarchie dell’ufficio. Allo stesso tempo, ci sono momenti in cui la privacy è essenziale; e in qualche misura quasi ogni lavoro ha bisogno di essere libero da interruzioni casuali.

    Tutti coloro che hanno esperienza di lavoro in ufficio riferiscono qualche versione di questo problema. Nella nostra esperienza – come membri di un team di architetti – abbiamo affrontato il problema in centinaia di modi. La migliore prova che abbiamo da riportare è la nostra stessa esperienza come gruppo di lavoro.

    Negli ultimi sette anni abbiamo spostato i nostri uffici in diverse occasioni. Ad un certo punto ci siamo trasferiti in una grande vecchia casa: abbastanza grande per permettere ad alcuni di noi di avere stanze private e ad altri di condividere stanze. In pochi mesi la nostra coesione sociale come gruppo era sull’orlo del collasso. Il funzionamento del gruppo si formalizzò; la comunicazione facile svanì; l’intera atmosfera cambiò da un ambiente che sosteneva la nostra crescita come gruppo ad una burocrazia d’ufficio, dove le persone facevano appuntamenti tra di loro, lasciavano note in scatole speciali e bussavano nervosamente alle porte degli altri.

    Per un po’ di tempo eravamo praticamente incapaci di produrre qualsiasi lavoro interessante.

    Ci siamo gradualmente resi conto che l’ambiente della casa stava svolgendo un potente ruolo nel collasso. Mentre iniziavamo a prestarvi attenzione, abbiamo notato che quelle stanze che funzionavano ancora – i luoghi in cui ci riunivamo tutti per parlare del lavoro – avevano una caratteristica speciale: erano solo a metà private, anche se gli spazi di lavoro all’interno di esse erano fortemente segnati.

    Mentre riflettevamo su questo, sembrava che quasi ogni luogo in cui ci fossimo trovati a lavorare bene insieme avesse queste caratteristiche: nessun ufficio era completamente privato; la maggior parte degli uffici era per più di una persona; ma anche quando un ufficio era solo per una persona, aveva una sorta di area comune semplice nella sua parte anteriore e tutti si sentivano liberi di entrare e rimanere per un momento. E le scrivanie stesse erano sempre costruite come domini privati all’interno e verso i bordi di questi uffici, in modo che le porte potessero sempre rimanere spalancate. Alla fine ci siamo riorganizzati finché ogni persona aveva qualche versione di questo schema.
    Il pattern funziona così bene che lo raccomandiamo a tutti nelle stesse circostanze.

    Delinea ogni ufficio nel dettaglio, secondo LA FORMA DELLO SPAZIO INTERNO (191), dandogli finestre su almeno due lati – LUCE SU DUE LATI DI OGNI STANZA (159); crea spazi di lavoro individuali negli angoli – SPAZIO DI LAVORO CHIUSO (183), affacciati sulle finestre – FINESTRE CHE SI AFFACCIANO SULLA VITA (192); rendi l’area per sedersi verso la porta il più confortevole possibile – SEDERSI IN CERCHIO (185).


    da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977

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