In un edificio con livello di luce uniforme, ci sono pochi “luoghi” che funzionano come ambienti efficaci per gli eventi umani. Ciò accade perché, in larga misura, il luoghi che hanno impostazioni efficaci sono definiti dalla luce. 

quindi:

Crea aree alternate di luce e ombra in tutto l’edificio, in modo tale che le persone camminino naturalmente verso la luce, ogni volta che devono recarsi in luoghi importanti: sedute, ingressi, scale, passaggi, luoghi di particolare bellezza, e rendi più scure le altre aree, per aumentare il contrasto.

  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    Le persone sono per natura fototropiche: si muovono verso la luce e, quando sono ferme, si orientano verso di essa. Di conseguenza, i luoghi più amati e frequentati degli edifici, dove avvengono le cose più importanti, sono posti come sedili vicino alle finestre, verande, angoli accanto al camino, pergolati; tutti definiti da non uniformità di luce e che permettono alle persone presenti di orientarsi verso la luce. Possiamo dire che questi luoghi diventano gli scenari degli eventi umani che avvengono nell’edificio. Dato che ci sono buone ragioni per credere che le persone abbiano bisogno di una ricca varietà di ambienti nella loro vita, e dato che gli ambienti sono definiti da “luoghi”, che a loro volta sembrano spesso essere definiti dalla luce, e dato che i luoghi luminosi possono essere definiti solo dal contrasto con quelli più scuri, questo suggerisce che le parti interne degli edifici dove le persone trascorrono molto tempo dovrebbero contenere una grande quantità di alternanza tra luce e ombra. L’edificio deve essere un tessuto di luce e ombra.

    Questo tessuto di luce e ombra deve poi adattarsi anche al flusso del movimento. Come abbiamo detto, le persone tendono naturalmente a camminare verso la luce. È quindi ovvio che qualsiasi ingresso o qualsiasi punto chiave in un sistema di circolazione deve essere sistematicamente più luminoso dei suoi dintorni – con la luce (naturale e artificiale) che vi entra, in modo che la sua intensità diventi un obiettivo naturale. Il motivo è semplice. Se ci sono posti che hanno più luce degli ingressi e dei nodi di circolazione, le persone tenderanno a camminare verso di essi (a causa della loro tendenza fototropica) e quindi finiranno nel posto sbagliato – con frustrazione e confusione come unico possibile risultato.

    Se i posti in cui cade la luce non sono i posti verso cui si deve andare, o se la luce è uniforme, l’ambiente sta dando informazioni che contraddicono il suo proprio significato. L’ambiente funziona solo in modo univoco come informazione quando i punti più luminosi coincidono con i punti di massima importanza.

    Dove la luce verso cui camminare è luce naturale, costruisci sedili e nicchie in quelle finestre che attirano il movimento – POSTO DELLA FINESTRA (180). Se utilizzi lucernari, rendi calde in colore le superfici intorno al lucernario – COLORI CALDI (250); altrimenti la luce diretta dal cielo è quasi sempre fredda. Di notte crea pozze di luce incandescente che guidano il movimento – POZZE DI LUCE (252).


    da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977

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