Le persone hanno bisogno di una unità spaziale identificabile per appartenere a [una comunità].

quindi:

Aiuta le persone a definire i quartieri in cui vivono, non più di 300 iardeIarda 0,9144 m (914,4 mm) di diametro, con non più di 400 o 500 abitanti. Nelle città esistenti, incoraggiare i gruppi locali ad organizzarsi per formare tali quartieri. Dai ai quartieri un grado di autonomia, in quanto tasse e controllo della terra sono coinvolte. Tieni le strade principali al di fuori di questi quartieri.


  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    Lo sviluppo attuale distrugge i quartieri. Le persone vogliono essere in grado di identificare la parte della città in cui vivono come distinta dalle altre. Le prove disponibili suggeriscono, innanzitutto, che i quartieri con cui le persone si identificano hanno popolazioni estremamente ridotte; in secondo luogo, che sono di piccole dimensioni; e, in terzo luogo, che una grande strada che attraversa un quartiere lo distrugge.

    1. Qual è la popolazione giusta per un quartiere? Gli abitanti del quartiere dovrebbero essere in grado di tutelare i loro interessi organizzandosi per esercitare pressioni sul comune o sui governi locali. Ciò significa che le famiglie di un quartiere devono essere in grado di raggiungere un accordo su decisioni fondamentali riguardanti i servizi pubblici, la terra comune e così via. Le prove antropologiche suggeriscono che un gruppo umano non può coordinarsi per prendere tali decisioni se la sua popolazione supera i 1500 abitanti, e molte persone fissano il numero a 500. (Vedi, ad esempio, Anthony Wallace, Housing and Social Structure, Philadelphia Housing Authority, 1952, disponibile presso University Microfilms, Inc., Ann Arbor, Michigan, pp. 21-24). L’esperienza di organizzare riunioni comunitarie a livello locale suggerisce che il numero più realistico sia di 500 persone. Un quartiere famoso: il Fuggerei ad Augusta.
    2. Per quanto riguarda il diametro fisico, a Philadelphia, le persone che sono state chieste quale zona conoscessero davvero, si limitavano di solito a una piccola area, raramente superiore alle due o tre isolati intorno alla propria casa. (Mary W. Herman, “Comparative Studies of Identification Areas in Philadelphia,” City of Philadelphia Community Renewal Program, Technical Report No. 9, aprile 1964). Un quarto degli abitanti di un’area di Milwaukee considerava un quartiere come un’area non più grande di un isolato (300 piediPiede 0,3048 m (304,8 mm)). La metà considerava che non dovesse essere più grande di sette isolati. (Svend Riemer, “Villagers in Metropolis,” British Journal of Sociology, 2, n. 1, marzo 1951, pp. 31-43).
    3. I primi due aspetti, di per sé, non sono sufficienti. Un quartiere può avere un’identità forte solo se è protetto dal traffico intenso. Donald Appleyard e Mark Linteli hanno scoperto che più il traffico in un’area è pesante, meno le persone lo considerano come territorio domestico. Non solo i residenti vedono le strade con traffico pesante come meno personali, ma si sentono allo stesso modo per le case lungo la strada. (“Environmental Quality of City Streets,” di Donald Appleyard e Mark Lintell, Center for Planning and Development Research, University of California, Berkeley, 1971).

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      da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977


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