Nessun gruppo sociale – che sia una famiglia, un gruppo di lavoro o un gruppo scolastico – può sopravvivere senza un costante contatto informale tra i suoi membri.

quindi:

Crea un’unica area comune per ogni gruppo sociale. Individualo al centro di gravità di tutti gli spazi che il gruppo occupa, e in modo tale che i percorsi che entrano ed escono dall’edificio giacciano tangenti ad esso.

  • N.B. Consulta sempre il testo originale per la completa comprensione del pattern.


    Qualsiasi edificio che ospita un gruppo sociale sostiene questo tipo di contatto fornendo aree comuni. La forma e la posizione delle aree comuni sono critiche. Ecco un esempio perfetto: una descrizione della sala familiare in una casa per lavoratori peruviani:

    Per una famiglia peruviana a basso reddito, la sala familiare è il cuore della vita familiare. Qui la famiglia mangia, guarda la TV, e tutti coloro che entrano in casa entrano in questa stanza per salutare gli altri, baciarli, stringere loro la mano, scambiare notizie. Lo stesso accade quando le persone lasciano la casa. La sala familiare funziona come cuore della vita familiare aiutando a sostenere questi processi. La stanza è collocata in modo tale nella casa che le persone la attraversano naturalmente nel loro entrare ed uscire dalla casa. La parte in cui la attraversano consente loro di trattenersi per qualche istante, senza dover tirare fuori una sedia per sedersi. La TV è posta all’estremità opposta della stanza rispetto a questa zona di passaggio, e uno sguardo allo schermo è spesso la scusa per una ulteriore sosta. La parte della stanza riservata alla TV è spesso oscurata; la sala familiare e la TV funzionano tanto bene di giorno quanto di notte.

    Ora generalizziamo da questo esempio. Se un’area comune è situata alla fine di un corridoio e le persone devono fare uno sforzo speciale e deliberato per arrivarci, non è probabile che la utilizzino in modo informale e spontaneo.

    […]


    da: C. Alexander et al., A Pattern Language, Oxford University Press, New York, 1977


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